La violenza fra i giovani, quella violenza efferata che colpisce se stessi o gli altri, si presenta per gli adulti come perturbante: muta, senza ragione, senza senso, pura spinta distruttiva. Le risposte che vediamo dispiegarsi a livello sociale in generale testimoniano i loro effetti di impotenza: né la comprensione, né l’autorità, paiono infatti poter arginare questo tipo di fenomeni.
E per i giovani che vi sono coinvolti, raramente si apre un’interrogazione: la violenza agita non fa sintomo, se intendiamo il sintomo nel senso psicoanalitico, come soluzione di compromesso, risultante di una sostituzione del soddisfacimento pulsionale; la violenza agita non produce interrogazione.
Questo volume nasce da questa prospettiva: lasciarsi interrogare dal fenomeno della violenza nelle giovani generazioni per cogliere, da un lato cosa nel nostro legame sociale produce violenza, dall’altro se e come l’esperienza psicoanalitica possa proporre una via per tessere un legame laddove il legame sembra presentarsi come impossibile.